Gentile cliente con la presente intendiamo informarLa che la legge di Stabilità 2016 ha previsto che siano detraibili – a partire dall’anno d’imposta 2015 – “le spese per frequenza di corsi di istruzione universitaria presso università statali e non statali, in misura non superiore, per le università non statali, a quella stabilita annualmente per ciascuna facoltà universitaria con decreto del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca da emanare entro il 31 dicembre, tenendo conto degli importi medi delle tasse e contributi dovuti alle università statali”. Ebbene, Con D.M. 23 dicembre 2016, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 7 marzo 2017, il Ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca ha individuato gli importi massimi detraibili dall’imposta lorda sui redditi per il periodo 2016, relativi alle spese inerenti a tasse e contributi di iscrizione per la frequenza ai corsi di laurea, laurea magistrale e laurea magistrale a ciclo unico, corsi post-laurea delle università non statali. I limiti variano a seconda dell’area geografica e dell’area disciplinare dei corsi di istruzione. Per quanto concerne, ad esempio, i corsi di dottorato, di specializzazione e ai master universitari di primo e secondo livello l’importo massimo detraibile risulta essere pari a: i) 3.700 euro per i corsi e i master aventi sede in regioni del Nord (Emilia Romagna Friuli Venezia giulia, Liguria, Lombardia, Piemonte, Trentino Alto Adige, Valle d’Aosta e Veneto); ii) 2.900 euro per il Centro (Abruzzo, Lazio, Marche, Toscana e Umbria); iii) 1.800 euro per il Sud e le isole (Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia). Agli importi – che verranno aggiornati con decreto ministeriale entro il 31 dicembre di ogni anno – va sommato poi l’importo relativo alla tassa regionale per il diritto allo studio.
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